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Ripartenza?

I giorni della fase uno sono finiti e l’intenso lavoro che ci si trova davanti , tra dubbi e incertezze, e davvero tanto. Tentiamo di far chiarezza per le prossime aperture. 

Sono giorni intensi per il mondo dello sport, impegnato tra mille dubbi nella la ripresa delle attività dopo il lockdown. Ripercorriamo, per quanto di interesse del settore sportivo, come si delinea il quadro – aggiornato al 21 maggio – in vista delle riaperture programmate per il prossimo 25 maggio. 

Dopo oltre due mesi di lockdown siamo finalmente (quasi) arrivati alla ripartenza delle attività sportive e alla riapertura dei centri sportivi.

Le riaperture programmate per il prossimo 25 maggio sono ormai al traguardo e purtroppo le incognite sono ancora tante; il quadro informativo a disposizione, infatti, non eccelle per chiarezza, certezza e soprattutto integrità. Le linee guida dettate dall’ufficio Sport non riescono a sopperire però alla mancanza assoluta, o quantomeno molto confusa, dei protocolli operativi delle singole Federazioni Sportive Nazionali e gli Enti di Promozione Sportiva, il tutto annebbiato ancora di più dalle incomprensibili delibere regionali; pertanto è reso gravoso e difficile il compito dei dirigenti sociali , sui quali gravano pesanti responsabilità civili e penali.

Nonostante ciò, è possibile offrire significanti indicazioni operative, le quali però, come ci hanno ben abituato , saranno soggette di variazioni piccole o grandi, a seconda dell’evolversi degli eventi

I provvedimenti legislativi di riferimento sono i seguenti:

– Il D.L. 33/2020 del 16/05/2020, art. 1, co. 14 e 15;

– Il DPCM 17/05/2020, art. 1, lett. d), e), f) e g) completo di allegati, tra cui l’allegato 17, Linee di Indirizzo Conferenza Stato/Regioni (tra cui, piscine e palestre).

– le ordinanze regionali, sulla cui base quanto segue dovrà essere adattato alle previsioni della regione di appartenenza 

Programmazione attività e stesura calendari

Vediamo cosa stabilisce il DPCM 17/05/2020. 

  1. Attività sportiva all’aperto:

da lunedì 18 maggio

  • non vi è più l’obbligo che sia svolta a livello “individuale”
  • è richiesto il rispetto della distanza di almeno 2 mt per l’attività sportiva e di almeno 1 mt per ogni altra attività motoria 
  1. Eventi e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati: 
  • rimangono TUTTI sospesi (senza alcuna distinzione di sorta) , fino a nuova disposizione
  1. Sessioni di allenamento degli atleti: 
  •   sono consentite, nel rispetto del distanziamento sociale e senza assembramento, purché a porte chiuse. In relazione agli allenamenti degli sport individuali, si ritengono applicabili le precedenti Linee Guida emanate il 4 maggio e i protocolli delle FSN che si sono esternate in merito.
  1. Attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte presso palestre, piscine, centri e circoli sportivi, pubblici e privati :

da lunedì 25 maggio

  • sono consentite, nel rispetto del distanziamento sociale e senza assembramento 

A tal fine sono previste le Linee Guida a cura dell’Ufficio per lo Sport, fatti salvi ulteriori indirizzi operativi emanati dalle regioni, ai sensi dell’art. 1, comma 14 del decreto-legge n. 33 del 2020: ricordo che le regioni potranno stabilire di anticipare o posticipare diverse date di apertura a seconda del tasso epidemiologico locale.

 Si precisa a tal fine sono stati emanati i seguenti provvedimenti:

  1. Le Linee Guida per l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere
  2. L’allegato 17 al DPCM del 17 maggio “Linee guida per la riapertura delle attività economiche e produttive della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome del 16 maggio 2020” disciplina i protocolli per palestre e piscine.
  1. Attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte presso palestre, piscine, centri e circoli sportivi, pubblici e privati – protocolli operativi :

Per l’attuazione delle linee guida, di cui ai punti 3 e 4, nel DPCM, è stabilito che:

– le Federazioni Sportive Nazionali e gli Enti di Promozione Sportiva, adottano in conformità alle Linee Guida emanate dall’Ufficio Sport, in ottemperanza delle norme sulla sicurezza e previdenza sociale, precisi protocolli operativi volti a tutelare la salute degli atleti, dei gestori degli impianti e di tutti coloro che, a qualunque titolo, frequentano i siti in cui si svolgono l’attività sportiva di base.

– le Associazioni sportive dilettantistiche e le Società Sportive Dilettantistiche  iscritte al Registro Coni DEVONO adottare (così come Le federazioni sportive Nazionali e gli Enti di Promozine Sportiva), precisi protocolli operativi volti a tutelare la salute degli atleti, dei gestori degli impianti e di tutti coloro che, a qualunque titolo, frequentano i siti in cui si svolgono l’attività sportiva di base; la previsione è estesa anche ai centri e i circoli sportivi, non affiliati ad alcun organismo sportivo riconosciuto.

Ogni gestore si assume le proprie responsabilità, adottando “protocolli attuativi”, quindi in applicazione delle linee guida e dei protocolli delle FSN/EPS di riferimento.

In pratica, la filiera è la seguente:

  • l’Ufficio dello Sport emana le apposite Linee Guida
  • le regioni adottano tali linee guida e possono emanare direttive rettificative o integrative più o meno restrittive, nel rispetto dei principi contenute nelle suddette Linee Guida, secondo quanto disposto dal DPCM
  • i protocolli della singola disciplina sportiva sono emanati da FSN/EPS nell’ambito delle Linee Guida
  • i protocolli di dettaglio relativi al singolo impianto sportivo/palestra sono di competenza dei singoli gestori ASD/SSD nell’ambito dei protocolli emanati dalle FSN/EPS emanate in ottemperanza alle Linee Guida, in osservanza della normativa in materia di previdenza e sicurezza sociale.

Si evince chiaramente da questa “sequenza  la responsabilità finale ricade in pieno sul gestore del singolo impianto, ovvero il dirigente di ciascuna Associazione sportiva dilettantistica o Società sportiva dilettantistica, qualora non dimostri di avere rispettato le linee guida, i protocolli e le norme di sicurezza

A livello pratico, occorrerà che ciascuna Associazione o Società:

  1. rediga un protocollo sicurezza covid conforme a quello della Federazione o Ente di promozione   di riferimento, che a sua volta attua le linee guida nazionali
  2. se pratica più discipline, applichi il protocollo di ciascuna disciplina
  3. se affiliata per la medesima disciplina a più enti (FSN/EPS), occorrerà avere a riferimento tutti i protocolli emanati
  4. in presenza di palestre, sarebbe il caso di applicare sia il protocollo “palestre” della conferenza Stato/Regioni, sia il protocollo della FSN/EPS di riferimento (pesistica, ginnastica, danza, arti marziali, ecc. in base alle discipline svolte nell’impianto)
  5. in caso di protocollo FSN/EPS difforme da quello della conferenza Stato/Regioni, si suggerisce di utilizzare il protocollo più stringente
  6. andrà integrato il Documento Valutazione Rischi con un apposito protocollo per la sicurezza covid
  7. in caso di non applicabilità del Documento Valutazione Rischi (ove non ci siano dipendenti o soggetti assimilabili che obblighino alla redazione del DVR) dovrà comunque essere elaborato un apposito protocollo per la sicurezza
  8. Ai fini dell’implementazione delle procedure di sicurezza – compreso DVR – si raccomanda infine di rivolgersi ad un soggetto specializzato per la sicurezza.


 

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